Referendum per la secessione della frazione Scifì

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Forza d’Agrò – Il referendum per la secessione della frazione Scifì da Forza D’Agrò e l’accorpamento a Sant’Alessio, si farà. Il decreto che dichiara ammissibile la procedura di scorporo del territorio della frazione Scifì e autorizza il sindaco di Forza D’Agrò ad indire la consultazione, è stato firmato ieri dall’assessore regionale per le autonomie locali, Patrizia Valenti, per cui il dado è tratto. La nota è già pervenuta ai sindaci di Forza D’Agrò e Sant’Alessio ed al comitato Pro Scifì. Ora la parola passa agli elettori di Scifì e di Forza D’Agrò che sceglieranno la soluzione che riterranno più opportuna. Non voteranno, invece, gli elettori di Sant’Alessio che quindi, in caso di vittoria della secessione di troveranno automaticamente aggregata la frazione che con il comune marino ha continuità territoriale e vi è collegata attraverso la strada provinciale n. 17. Gli elettori di Forza D’Agrò potranno votare perché “portatori di un interesse” relativo alla variazione territoriale del loro comune.
La “guerra di secessione” in salsa “scifiese” è cominciata nell’estate del 2008 quando venne costituito a Scifì un apposito comitato che nominò portavoce Salvatore Lombardo, Filippo Brianni e Vera Russo, e che provvide a raccogliere le firme per la presentazione dell’istanza ufficiale: firmarono 138 sui 239 elettori residenti a Scifì). Il progetto tecnico-illustrativo è stato redatto da un pool di tecnici formato dai geometri Santino Mastroeni e Carmelo Santisi, dagli architetti Salvatore Coglitore e Massimo Trimarchi. Alla luce delle indicazione del direttivo del comitato con delibera del 12 febbraio 2009, il territorio oggetto di scorporo è quello individuato ai fogli di mappa 1,2,3,4 e 11 del comune di Forza d’Agrò. Su quella istanza il consiglio comunale di Sant’Alessio il 15 ottobre 2008 diede parere favorevole, ed alla unanimità. Il commissario regionale allora in carica a Forza D’Agrò, Antonino Figlioli, invece, il 5 novembre 2008 espresse parere negativo allo scorporo allegando alla delibera una serie di controdeduzioni sulle motivazioni espresse dal comitato Pro Scifì. Posizioni in antitesi per cui l’unica è dare la parola agli elettori.
Qualora il referendum dovesse dare esito positivo – informa un comunicato dei portavoce del Comitato Pro Scif’, Salvatore Lombardo, Filippo Brianni, Vera Russo – nei sei mesi successivi la frazione verrà aggregata a S. Alessio Siculo.
“Il comitato pro Scifì – ha dichiarato il portavoce Filippo Brianni – esprime soddisfazione per il fatto che dopo quattro anni la regione ha esitato una pratica che il comitato aveva predisposto in quattro mesi, ma rileva l’irrazionalità di aver ritenuto solo Forza d’Agrò centro e non anche S. Alessio “portatore di un interesse qualificato” e quindi abbia escluso dal voto S. Alessio. In questo modo infatti, il corpo elettorale di Forza d’Agrò maggioritario rispetto a Scifì, si troverebbe a scegliere il destino sia di Scifì che di S. Alessio che sarebbe costretto a subire un accorpamento (o un non accorpamento) al proprio territorio deciso solo da Forza d’Agrò. Il Comitato riserva quindi di adottare ogni ulteriore iniziativa affinché il voto venga esteso anche ai cittadini di S. Alessio Siculo”. Ma i sindaci di Forza D’Agrò (Fabio Di Cara) e Sant’Alessio (Rosa Anna Fichera) non ci stanno. Il primo perché non intende cedere un metro del territorio del suo comune, la seconda perché non ritiene corretto che gli elettori di Sant’Alessio vengano esclusi da una scelta che modifica il proprio territorio.
Giuseppe Puglisi

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