Benedizioni a…corrente alternata

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Forza d’Agrò – Si sta concludendo la fase delle benedizioni delle famiglie a Forza d’Agrò. Lo scorso anno, una delle pratiche più importanti della chiesa cattolica, è stata tralasciata. La lotta nelle primissime file durante la campagna elettorale lasciò ferite quasi vitali, tanto che a distanza di un anno ancora non si sono rimarginate. In quello stato forse non era possibile portare amore dove si coltivava odio. Nessuna giustificazione per il misfatto al tempo, solo dopo un anno una serie di scuse campate in aria per giustificarsi, ma che ovviamente essendo prive di fondatezza ha ridicolizzato ancora di più l’accaduto.

Nel 2015 si studia un ennesimo piano destinato a fallire. Utilizzare un alter ego che possa squarciare le porte murate dei fedeli. Porte sigillate non a l’amore di Dio ma a quel suo rappresentante che invece di portare pace ha portato altro. L’alter ego avrebbe avuto il compito di andare nelle case scomode, cioè quelle case “non segnate con il sangue dell’agnello” dove a lui era impedito varcare la soglia. Le case che rifiutano la sua visita sembrano tantissime, fortunatamente non è mancato il sangue dell’agnello gelosamente custodito dai suoi discepoli che dopo i falliti festeggiamenti dello scorso anno si sono ritrovati molta carne e sangue inutilizzati.

Qualcuno dichiara: “…Nella mia casa vivono già dei peccatori che senso ha farne entrare altri…?”

Nella lettera inviata ai fedeli riporta anche una frase del vangelo Luca 10.05: “…in qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa Casa”. Peccato che rendendosi conto di non essere nelle condizioni di citare le raccomandazioni fatte da Gesù ne riporta solo una parte.

Gesù raccomandò questo ai suoi discepoli:

Prima regola: andare! Gesù contestualizza ogni suggerimento di come dire e fare, dentro ad un movimento. I discepoli vanno verso le persone, entrano nelle loro case, non aspettano di essere cercati. Perché chi ha bisogno della buona notizia a volte non lo sa. E chi ha la buona notizia, la deve portare là dove non è ancora arrivata.

Seconda regola: andare in sobrietà, senza pretese, né di essere attesi, amati, riconosciuti, né di ricevere compensi per la propria presenza.

Terza regola: presentarsi in pace, portando la pace! E se la pace è rifiutata, andarsene, neanche cominciare, né provocare o esasperare. La pace è la premessa per accogliere la buona notizia. La pace è un inizio che ritroviamo in noi come dono, ma che possiamo far crescere solo interagendo con gli altri. La pace si costruisce trafficandola, vivendo e lavorando insieme. Allora diventa possibile e si fa sinonimo di armonia, di disponibilità all’incontro con l’altro, senza pretese o attese esagerate nei confronti degli altri e di se stessi. La pace però è difficile, basta rifiutarla per precludere ogni suo ulteriore sviluppo.

Signore, ci sia pace nelle nostre case, nelle nostre comunità. Pace che sia assenza di timori, di pigrizia, di invidia e gelosie, che sia voglia di cambiare, di crescere, amando e portando vita, la tua vita, ovunque.

Non possiamo noi giudicare se sappia ascoltare la parola di Gesù, certamente non è nelle condizioni di seguire le regole di Gesù, egli vive nella convinzione di essere al di sopra di tutti. Per questo e per altri motivi al suo passaggio molte porte si sono murate. La gente ha capito che non è nelle condizioni di presentarsi in pace, e di portare la pace. Difatti è rimasto fuori solo l’uomo, la parola di Gesù è sempre viva in queste case.

In questo anno non ha mosso un dito affinché riprendesse la pace nel nostro paese, anzi ha peggiorato le cose chiudendosi a riccio e facendosi tirare la giacca a destra e sinistra a secondo di cosa conveniva di più. Al di là del suo cerchio non ha rapporti con gli anziani, non ha rapporti con i giovani e non ha rapporti con i bimbi. Tutti conoscono la fondatezza di quanto sopra scritto…difficilmente si possono smentire i fatti. L’unica categoria dove riesce a tessere rapporti è quella politica, avversaria all’amministrazione. Sono abili a strumentalizzarlo senza farsi accorgere; quando si renderá conto di ciò sarà troppo tardi, ciò avverrà al suo trasferimento e sarà quello il momento che verrà abbandonato dagli attuali sostenitori. Finito l’interesse finirà la simpatia….chi vivrà vedrà…..

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