La minoranza non aiuta i cittadini deboli

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Forza d’Agrò – Brucia! Brucia! Brucia!

Come le fiamme dell’inferno che attanagliano i dannati. Cosi ancora dopo mesi brucia la sconfitta elettorale. Le ferite non riescono a rimarginarsi ed il dolore scompensa la lucidità di alcuni soggetti. A pagare, se non ci fosse stata la maggioranza, il popolo.

Giovedì 27 giugno si è tenuto il secondo consiglio comunale scenario ormai di corbellerie politiche, dove la mancanza di lucidità, nella speranza che si tratti di questo, fa assistere a sceneggiate che dimostrano nulla o poca competenza.

Ancora oggi alcuni soggetti non riescono a capire chi è l’amministrazione, chi amministra e chi prende le decisioni.

Nell’ultimo consiglio, la maggioranza ha deciso di mandare all’Unione dei Comuni il consigliere che ha ritenuto più opportuno . Cristina Santoro per la maggioranza e Federico Lombardo per la minoranza. Che sia chiaro, è stata una scelta della maggioranza consiliare, ed è una sola coincidenza se anche l’opposizione aveva puntato sul giovane.

Capiamo che non hanno dimestichezza con i numeri, ma il 4 è superiore al 3 quindi è stato eletto colui che ha ottenuto, dei due pacchetti di voti, quello maggiore . Per spiegarci meglio aggiungiamo che, se la maggioranza avesse voluto votare un altro candidato, l’opposizione con i 3 voti, all’Unione dei comuni, non avrebbe potuto mandare neanche la donna delle pulizie.

Andiamo per ordine e poi continueremo dopo.

Il consiglio di giovedì 27 giugno, convocato dal presidente Piero Bartolone, è il secondo Consiglio Comunale dell’era Miliadò. Nove i punti all’ordine del giorno:

  1. Approvazione verbali della seduta precedente.
  2. Nomina commissione elettorale comunale (CEC).
  3. Elezione dei componenti la commissione comunale per la formazione degli elenchi dei giudici popolari delle Corti di Assise.
  4. Elezione dei rappresentanti del Comune nel Consiglio dell’Unione dei
    Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani.
  5. Variazione al Bilancio di previsione 2019/2021.
  6. Approvazione regolamento per l’applicazione della definizione agevolata delle ingiunzioni di pagamento ( art. 15 D.L. n. 34/2019).
  7. Approvazione del programma per l’affidamento di incarichi di collaborazione per l’esercizio 2019 ( art. 3, c. 555 L. n. 244/2007).
  8. Comunicazione nomina Giunta Comunale.
  9. Interrogazione consiliare prot. n. 3740 del 15/05/2019.

Va sottolineato il comportamento di alcuni consiglieri che, già dal martedì, cerca di ostacolare i lavori e ridicolizzare il personale comunale, che con sacrifici cerca di espletare al meglio le proprie funzioni. Non accettano la notifica perché è giunta in ritardo, nonostante un vigile urbano li abbia attesi fino alle ore 22.00, orario di rientro da una gita tra compagni di partito, dopo che per l’intero giorno erano irreperibili. Cosi il dipendente si è nuovamente dovuto recare la mattina seguente per la notifica.

A distanza di due mesi, in alcuni rappresentanti della minoranza, il nervosismo non tende a sfumare. Esordiscono chiedendo come mai il Consiglio è stato convocato in seduta straordinaria ed urgente evidentemente sconoscono che, il sesto punto all’ordine del giorno, deve essere approvato entro il 30 giugno. Tra l’altro un punto che interessa direttamente una fetta di cittadini che attraversa un periodo difficile.

Si procede con i punti all’ordine del giorno, gli eletti della commissione elettorale sono: Smiroldo (4 voti), Santoro (3 voti), Verzino (3 voti). Supplenti Di Cara, Brunetto e Gentile.

Alla Commissione per i giudici popolari vanno: Smiroldo e Gentile, supplenti Brunetto e Lombardo.

Il 4 punto all’ordine del giorno è tutto deciso dalla maggioranza, la quale elegge con il minimo indispensabile, 3 voti, la propria consigliera, la veterana Cristina Santoro e per la minoranza, con 4 voti, Federico Lombardo.

Al sesto punto la minoranza da il meglio di se e boccia l’argomento che va a tutelare chi, per difficoltà economiche, è in ritardo con il pagamento delle tasse.

La proposta chiede di approvare un regolamento che possa agevolare quei cittadini che hanno dovuto tralasciare le tasse per condurre una vita dignitosa.

Si tratta esclusivamente di recepire l’articolo 15 del Decreto Legge “Crescita” voluto dal governo per far ripartire la nazione.

La risposta di chi si professa al fianco del popolo è quella di votare contrariamente.

In parole povere gli esponenti di minoranza sono contrari affinché un cittadino, con difficoltà economiche, si possa mettere in regola con i pagamenti che non è riuscito negli anni a sostenere.

Tra l’altro il decreto dice che, al cittadino vengono abbuonate solo le sanzioni e che quindi deve versare l’intero capitale più gli interessi. Quindi il comune non perderebbe nessuna entrata prevista.

Adesso tenetevi stretti sulla sedia perché ne leggerete una che, come ha fatto sganasciare dalle risate tutti i consiglieri, farà morire dal ridere anche voi. Certo, si tratta di sorrisi amari perché la cosa triste è quella che vi farà capire che, una parte di voi, è rappresentata da chi non ha la più pallida idea di cosa significhi amministrare.

La consigliera Gentile, fa mettere al verbale che se si approva questo articolo, voluto dal governo nazionale, ci sarà un DANNO ERARIALE per l’ente.

Avete capito bene, per la consigliera, approvare un articolo che agevola i cittadini bisognosi, che non toglie nessun incasso al bilancio comunale, che da la possibilità di regolarizzare le tasse è un danno erariale.

Tutto ciò significa che non conoscono né gli argomenti, né cosa trattano né a cosa servono. Inoltre non hanno neanche l’intelligenza di tacere per evitare queste figure.

Il bello però arriva dopo il consiglio comunale; l’unico luogo dove ognuno riesce a sparare la sua è sui social. Iniziano ad attaccare ed offendere personalmente l’amministrazione; parliamo di persone che si professano di sani principi e poi non perdono occasione per offendere a destra e manca. Ci chiediamo anche: se in pubblico utilizzano un linguaggio così colorito nelle proprie chat cosa scriveranno? Dovrebbero, come prima cosa, pensare seriamente a fare corsi serali di politica, così facendo eviterebbero di far pessime figure e di far pagare la loro ignoranza ai cittadini. Inoltre, dovrebbero imparare anche ad affrontare le cose sul piano politico senza offendere a livello personale. Ma avranno tempo a loro disposizione, in questi cinque anni saranno messi in condizione di imparare qualcosa.

Qualche segno di lucidità lo danno, adesso non parlano più di decadenza…(su questo argomento è chiaro che durante la campagna elettorale hanno approfittato della buona fede dei cittadini). Quindi non dovendo dare conto a zii, cugini, mamme, papà e direttori d’orchestre stonate, si potranno concentrare su altro.

Ultimo punto all’ordine del giorno: Interpellanza: hanno sbagliato a farla. Non sapendo presentare neanche un Interpellanza sono rimasti in religioso silenzio. Vogliamo spiegare con un esempio qual è stato il frutto di infinite riunioni anche con politici ed ex politici locali. Si sono comportati come un anziana signora che, dovendo comprare il pane si reca dal meccanico. In compenso l’attività telefonica è stata annullata, fatta eccezione per un operazione di “spionaggio” con registrazioni “nascoste”.

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