Nasce il comitato pro Forza D’Agrò

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Forza d’Agrò – E’ nato giovedì sera nella delegazione comunale il comitato pro Forza d’Agrò. Si tratta di un comitato apolitico con a capo l’interesse di non smembrare una storia millenaria. Il presidente è Agostino Carcione un giovane brillante che in prima persona “lotterà” affinché la nostra realtà non perda di connotazione. Come dicevamo si è costituito un gruppo  che non ha interessi politici ma che ha la sensibilità di capire quanto sia importante continuare uniti; inoltre capiscono bene che la secessione sarebbe solo una sconfitta su tutti i fronti. Il comitato che ha eletto il giovane Agostino è composto da:

Panarese Lia, Santoro Andrea, Savoca Orlando, D’Agostino Libera, Rigano Domenico, Carcione Agostino e Lombardo Francesca.

Francesca Lombardo è la vice presidente, si tratta di un’altra giovane che condivide la volontà di un territorio unito.

Da giovedì, 19.06.2015, il comitato si sta prodigando per raggiungere l’interesse della maggioranza delle popolazione. Il primo obbiettivo è l’annullamento del decreto.

E’ doveroso fare un excursus per capire  come si è arrivati a questo punto.

Tutto iniziò quando qualcuno, spinto dalla sete di ritagliarsi qualche spazio nella società, riuscì a cavalcare l’onda creatasi da alcune problematiche che si riscontravano nella frazione. Invece di ricercare delle soluzioni per i singoli problemi, che comunque avrebbero portato poco notorietà, si pensò come soluzione a tutti i mali allla secessione. Lo scorporo dovrebbe prevedere la scissione da Forza d’Agrò e l’accorpamento con il comune di S.Alessio.

Chiaro che i nonni di chi ha avuto il colpo di genio si stanno rivoltando nella tomba visto che, già trovatosi davanti questa scelta, avevano già optato di scartare l’ipotesi S. Alessio.

Il primo splendido traguardo di coloro che lavoravano per la scissione è stato la chiusura dell’asilo e della scuola elementare. Diversi bambini furono iscritti nelle scuole di S. Alessio Siculo facendo venire meno il numero necessario affinché la scuola potesse andare avanti. Come se l’intelligenza di un bambino è frutto della scuola che frequenta e non di doti naturali e di volontà di abnegazione.

Il sindaco Di Cara contattò personalmente i genitori mettendoli a conoscenza delle problematiche  che la loro scelta avrebbe causato, il tutto risultò invano. La scuola inesorabilmente pagò le scelte di pochi cittadini ed il resto si vide costretto a mandare i propri figli nel centro, facendogli affrontare in tenera età, giornalmente, un viaggio di diversi chilometri. Cosa che normalmente sarebbe accaduta solo in seguito, dopo la promozione alla scuola media.

Analizziamo concretamente cosa accadrebbe, e cosa è già accaduto, se Scifì si accorpasse a S. Alessio:

  • Chiusura della scuola, già avvenuta da diversi anni grazie alla non iscrizione di diversi bambini. Quindi disagi per tutti coloro che avrebbero potuto mandare i figli a scuola nel proprio paese.
  • Zero peso politico. Oggi Scifì vanta la presenza di 6 consiglieri comunali, 2 assessori ed un vice sindaco. Questi rappresentanti hanno la possibilità di far sentire la propria voce per tutte quante le problematiche. Tenendo conto che comunque difficilmente un candidato prenderà più di 100 voti, praticamente la metà della popolazione, Scifì rischia di non avere neanche un rappresentante in consiglio comunale. Rimarebbe una frazione senza esponenti politici. Che peso potrà avere una popolazione di 250 persone accorpata ad una di 1.500 abitanti? Sicuramente il peso che hanno avuto in questi anni le frazioni Lacco e S. Margherita. Se nella migliore delle ipotesi qualcuno riuscirà ad essere eletto consigliere avrà lo stesso peso di 6 consiglieri e 2 assessori?
  • Tassazione. Le tasse saranno a dir poco quadruplicate, S. Alessio ha una tassazione da comune dissestato e proprio in questi giorni si è appresa la notizia che sembrerebbe ci sia la volontà di aumentare le tasse del 40%.
  • Servizi. Inoltre tutti i servizi che mancano a Scifì, ad esempio Ufficio Postale, Guardia Medica e scuola continueranno a mancare. Sarebbe anche da vedere se l’amministrazione, come quella forzese, sarebbe disponibile ad impiegare alcuni dipendenti nella delegazione.
  • Aspetto economico. E’ chiaro che il comune di Forza d’Agrò con la perdita di una porzione di territorio chiederebbe al comune di S. Alessio un risarcimento danni che ammonterebbe a milioni di euro. Il tutto verrebbe ripartito nelle tasse dei cittadini. Cosi gli abitanti della frazione, oltre a quanto già descritto, sarebbero costretti a pagare di tasca questa secessione.
  • Profilo storico. Senza nulla togliere a S. Alessio dal punto di vista del profilo storico e di bellezze naturali, Forza d’Agrò vanta pochi rivali. Un profilo storico che è comune e di cui è artefice anche Scifì, perchè se oggi siamo considerati uno dei centri più belli della Valle d’Agrò i meriti sono di tutti gli abitanti del comune, i quali hanno contribuito, e contribuiranno, affinché tutto ciò sia possibile.

In poche parole il passaggio da un comune all’altro sarebbe solo una catastrofe per tutti. L’interesse allo smembramento è una cosa che interessa ai soliti pochi noti, essi si contano sulle dita di una mano, degnamente rappresentati dal presidente del comitato pro Scifì. Il presidente del comitato è il primo sostenitore della scissione e con coerenza e senso di responsabilità, talmente crede in questo scorporo, che si era presentato alla scorse amministrative come candidato ad amministrare il comune di Forza d’Agrò. Sarebbe stato bello vederlo come rappresentante di un comune dove avrebbe lavorato per smembrarlo. Praticamente in parole povere come se John Elkan presidente della Fiat prendesse mezza società e la cedesse alla Mercedes, in ambito sportivo, per capire ancora meglio se mai ce ne fosse bisogno, come se Andrea Agnelli eletto presidente della Juventus prendesse mezza squadra e la cedesse al Milan. Cosa pensereste voi di questi presidenti? Diciamo che questa è fantascienza allo stato puro, in caso contrario non si spiegherebbero le tre trombature rifilate nelle ultime tre elezioni amministrative.

Finito il breve excursus oggi tocca a tutti i cittadini scegliere se credere in questo nuovo comitato o meno. Le prerogative ci sono tutte, la scelta si può semplicemente riassumere in due parole:  il bene o il male di Scifì; a voi le conclusioni.

Noi, esclusa la politica, crediamo nel nostro paese UNITO, un paese unito nel quale sono nati i nostri avi e vogliamo vedere nascere i nostri figli.

Crediamo in Agostino Carcione e Francesca Lombardo due giovani che certamente contribuiranno nella crescita del nostro paese, e crediamo in tutto il comitato che con fermezza vuole il bene del nostro paese.

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