Due tettoie e una porta di troppo mettono nei guai il parroco?

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FORZA D’AGRO’ – Una delazione anonima mette nei guai il parroco di Forza D’Agrò don Luciano Zampetti: da un sopralluogo dei vigili e dei tecnici comunali sono state rilevate nel perimetro interno dell’area della Cattedrale dedicata a S.Maria Assunta, due tettoie per le quali il prete non ha potuto esibire alcuna autorizzazione, ed essendo vietato dal regolamento edilizio comunale la realizzazione di tettoie di qualsiasi tipo all’interno del perimetro urbano, gli è stato contestato l’illecito edilizio.

Nel verbale redatto dall’ arch. Sebastiano Stracuzzi, dirigente dell’area tecnica del Comune e dall’ispettore di polizia Orazio Maccarrone,  in seguito a sopralluogo effettuato alla presenza del parroco e di un suo tecnico di fiducia, si legge che nel “piano terrazzo dell’attuale canonica sono state realizzate due tettoie, una di 6,48mq realizzata con struttura in ferro con inclinazione verso la torre campanaria; la seconda di 8,40mq. a copertura di un pozzo luce esistente e risulta chiusa sui quattro lati”. Ma non è finita, perché durante il sopralluogo “nel giardino di pertinenza del bene monumentale (risale al 1700 ndc), in un vano esistente di vecchissima fattura risultava realizzata una bucatura priva di porta, che dava l’accesso ad una vecchia cisterna, ora utilizzata come deposito di attrezzi vari”.

Adesso si attendono i provvedimenti del sindaco che intanto ha denunciato i fatti alla Procura della Repubblica ed alla Soprintendenza ai beni culturali.

Continua, quindi, la “saga” che vede contrapposto il giovane parroco, assegnato a Forza D’Agrò nel 2011, all’amministrazione comunale guidata da Fabio Di Cara.  Sindaco e parroco sono ormai  ai ferri corti da quattro anni per fatti che hanno riempito le cronache dei giornali. Non ultima la decisione del prete di chiudere ai visitatori la settecentesca Cattedrale, cosa che ha nociuto non poco all’immagine del piccolo centro jonico con i turistici giunti con i pullman dei tour operator rimasti sul sagrato senza potere entrare in chiesa ed ammirare le opere artistiche in essa custodite.

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